Nella comunicazione politica il web diventa trainante ma non decisivo
Le elezioni amministrative appena concluse sono state caratterizzate da una massiccia presenza sul web sia da parte dei candidati quanto dei sostenitori che hanno diffuso, in molti casi reso virale, un messaggio a sostegno del proprio candidato o deriso, beffeggiato o semplicemente criticato la comunicazione della parte avversa.
Il marketing 2.0 della politica si è pienamente concretizzato nei Social network, luoghi in cui gli elettori hanno avuto modo di dialogare tra loro, di interagire con i candidati collaborando alla campagna elettorale, amplificandone i contenuti.
Credo di poter affermare che il web sia stato lo strumento vincente di queste elezioni amministrative, tuttavia è rischioso dire che sia stato decisivo.
Le recenti competizioni politiche, seppur localizzate in un centinaio di comuni, hanno avuto l’eco nazionale nelle quotidiane trasmissioni televisive, sulla carta stampata, in quei mezzi di comunicazione che, ad oggi, garantiscono la copertura dell’intero bacino elettorale per ceto, età, formazione.
Oggi ritengo, che il web sia stato essenziale per coinvolgere i più giovani ed eventi come: “il fantomatico quartiere di Sucate a Milano”, certamente un episodio che avrà un ruolo accademico nella web-communication su ciò che non si deve fare nel dialogo in Rete, ma non dobbiamo dimenticare che “appelli al voto e alla partecipazione”, come quello diffuso da MTV, hanno avuto un ruolo importante.
Resta la consapevolezza che da questo momento internet e politica si guardano con reciproco rispetto: la prima nel continuo desiderio di tutela e garanzia delle sua libertà, la seconda per l’opportunità che lo strumento offre a tutela della propria funzione.
La comunicazione è aperta, nuove sfide attendono gli esperti di comunicazione, nuove competenze organizzative si preparano in vista delle elezioni politiche del 2013.
Tutto è pronto per il decollo.
Buon Internet a tutti, quello sincero.