La Giustizia Ingiusta
Si conclude un anno in cui è opinione diffusa ritenere che in Italia nulla sia stato fatto per realizzare soluzioni tecnologiche al servizio del cittadino ed entriamo nel 2011 con preoccupanti segnali d’allarme.
Tra poche ore si fermeranno i servizi di assistenza al settore Giustizia penale, in quanto non sono stati rinnovati i contratti per i servizi di manutenzione e assistenza ai sistemi informatici, per questo le attività tecnologiche vengono sospese.
Questo, in sintesi è il contenuto di una circolare che il ministero della Giustizia ha inviato a presidenti di Corti di Appello e procuratori generali. Il motivo è sempre quello, che per alcuni diventa anche l’alibi per il non agire, ovvero: “la mancanza di fondi”.
La circolare citata porta la firma di Stefano Aprile, direttore generale per i sistemi informativi automatizzati, lamenta la “mancata assegnazione delle risorse finanziarie” e ciò rende “necessario procedere alla revoca dei contratti”.
Dunque aggiungiamo l’ennesimo insuccesso dell’informatica nel settore del Ministero della Giustizia dove, insieme al “Processo Civile Telematico” che viene nutrito da dieci anni solo da spot propagandistici, assistiamo a palesi errori di progettazione, di sviluppo, di controllo, di risultato.
Intanto uno dei poteri costituzionali dello Stato non funziona, operatori giuridici allo sbando, cittadini insoddisfatti per i tempi dei processi sia penali che civili mentre la corruzione dilaga.
In sintesi: viviamo nell’illegalità.
Mi chiedo se a qualcuno faccia comodo tutto questo o si tratta soltanto di negligenza ed imperizia motivata da scarsa motivazione, forse tutte e due, ma questo Paese pericolosamente continua ad andare alla deriva.
Cambiamo pagina, cambiamo velocità e facciamolo nell’anno del 150°anniversario dell’Italia prima che sia irreparabilmente troppo tardi.