Il gelato di Matteo Renzi, una caduta di stile
La rivista Economist mette in copertina il premier Matteo Renzi con un cono gelato in mano. Il presidente del Consiglio italiano è alle spalle di Hollande e della Merkel. In fondo, a sinistra, Draghi, cerca di evitare l’affondamento della barchetta con il simbolo dell’euro.
Passano poche ore e Matteo Renzi ai giornalisti presenti a Palazzo Chigi offre un buon gelato, simbolo della tradizione e dell’economia dolciaria italiana fatta di qualità e tradizione.
La risposta del Premier Matteo Renzi, non mi è piaciuta perché mi sembra legata ad una sorta di delirio di onnipotenza in cui si crede di poter far tutto, senza alcun limite e senza il timore di subire una critica.
Questo tipo di atteggiamento colpisce solitamente i politici italiani: bandana, barzellette raccontate in luoghi istituzionali, la simbologia delle corna mostrate con la mano e pacche sulle spalle sono tutti atteggiamenti che non mi sono piaciuti in passato.
Oggi vedo un nuovo tipo di comunicazione imbarazzante, inoltre sono certo che all’estero non venga percepita positivamente.
In Italia avrà avuto il solito effetto: coloro che sono in favore del Premier avranno esultato per il coraggio dimostrato; coloro che sono all’opposizione avranno bocciato l’iniziativa perché teatrale e poco istituzionale.
Gli altri saranno andati a mangiare un buon gelato, non da Grom.
Ridicolo, inoltre, il tentativo di nascondere il marchio Grom con un foglio A4 lasciando comunque intendere il brand della gelateria.
Da fonti giornalistiche pare che il giochetto per 5Kg di gelato, il dipendente fuori sede e l’uso del carretto costerà a Palazzo Chigi 1.000,00 più iva.
Un buon prezzo per una figura di merda internazionale
Cosa ci si aspetta da questo teatrino? Maggior stima e considerazione da parte della stampa estera?
Immaginiamo se nulla fosse stato fatto, restava una brutta copertina con un buon articolo all’interno in cui la posizione di Renzi non viene condannata.
Ora invece tutti attaccheranno o provocheranno il Premier Matteo Renzi sperando in una sua risposta che amplifichi la provocazione perché il giochino del batti e ribatti aumenta le vendite in edicola, la pubblicità on line.
Pensiamo realmente di uscire dalla crisi, riaccreditando un Paese dopo anni di “bunga bunga”, attraverso questi simpatici caroselli?