Come scegliere il proprio candidato alle elezioni politiche
Questa riflessione nasce da una telefonata ricevuta poco fa:
[Dialogo]
“Ciao Massimo sono stato chiamato per partecipare ad una lista elettorale, mi candido e tu?
Io no, ancora non mi ha contattato nessuno!
Veramente!!!
Si, tranquillo.
Non ci credo, impossibile!
Pazienza.”
Il soggetto che pone la propria candidatura, ovvero che aspira a superare una competizione elettorale, è detto candidato.
Il termine deriva dal latino “candidatus“, vale a dire colui che indossa una “toga candida” simbolo di purezza e rettitudine non avendo alcuna macchia sia sulla coscienza sia nel proprio operato, risultando così al di sopra di ogni sospetto.
Da sempre, nel candidato vengono riposte le speranze degli elettori affinchè lo stesso conduca la civis verso condizioni migliori.
E’ vero anche che il candidato oggi venga visto come portatore di interessi, magari di lobby vicine ad una determinata fetta di mercato, oppure come un soggetto interlocutore per bilanciare diritti e soluzioni sociali.
In questo particolare momento storico della nostra Repubblica abbiamo bisogno di parlamentari razionali e resistenti: razionali perchè dovranno prendere decisioni corrette, anche se talvolta impopolari, resistenti perchè dovranno opporsi ad attacchi e condizionamenti molto forti da ogni fronte.
Noi cittadini abbiamo il compito di vigilare sulla scelta di coloro che “con onore” svolgeranno il compito di parlamentare.
Vigileremo attraverso l’esame delle informazioni che sono a nostra disposizione grazie ad internet; grazie alla Rete possiamo sapere quasi tutto di un candidato, possiamo scrutare nel suo passato, possiamo comprendere se la sua è una soluzione di comodo o di volontà nell’essere utile alla comunità attraverso l’adesione e il supporto ad un Partito.
Guai se la nostra scelta non sarà dettata da responsabilità e consapevolezza, guai se tenderemo a demandare ad altri il compito della scelta, guai se rimarremo solo a guardare.