Tra Putin e Zelensky chi vince in comunicazione?
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha segnato l’inizio del primo conflitto europeo nell’era dei social media: immagini, video in diretta, commenti e analisi militari e giornalistiche che si accavallano sul web in cerca di like e consensi caratterizzano questo scontro.
Mi sono soffermato a guardare la comunicazione dei due principali leader coinvolti: Vladimir Putin Presidente della Russia (classe 1952) e Volodymyr Zelenskyy Presidente della Ucraina (classe 1978), i due presidenti sono diversi in tutto, età, carriera politica e professionale, forza militare a disposizione sul campo di battaglia.
Eppure questa diparità è stata azzerata dalla sapiente comunicazione di Zelenskyy più vicino ai millennials, più capace di una comunicazione disruptive nei confroni delle strategie viste in passato in tempo di crisi belliche.
Nella mia riflessione cercherò, come sempre, di riportare fatti e dati sforzandomi di mantenere una posizione terza senza lasciarmi propendere da una parte o dall’altra.
Inizamo con ordine, alle 04:00 (ora Ucraina) del 24 febbraio 2022 le truppe russe dopo settimane di preparativi varcano i confini ucraini. Putin giustifica l’azione militare attraverso un discorso preregistrato in cui adduce due motivazioni 1) l’appartenenza storica dell’Ucraina alla Russia; 2) “impedire la rinascita dell’ideologia nazista”.
La reazione dell’Unione Europea e degli Stati Uiiti d’America nelle prime ore appare fredda, si condanna il superamento dei confini da parte dei russi, si auspica la fine del conflitto, si minacciano sanzioni economiche, si esclude da subito il ricorso ad una reazione militare che porterebbe inevitabilmente alla Terza Guerra Mondiale.
A questo punto, quando l’immobilità della politica porterebbe ad isolare l’Ucraina e il suo Presidente, parte la geniale comunicazione di Volodymyr Zelenskyy che anela una serie di messaggi che lo porteranno fuori dall’angolo.
Per prima cosa si rivolge alle persone, che siano esse ucraine o russe, con un messaggio che ho definito perfetto sotto il profilo della comunicazione politica e dal forte impatto motivazionale, lo trovate qui.
Qualche ora dopo si dichiara in pericolo, insieme alla sua famiglia, tuttavia non sceglie la via della fuga – come alcuni si aspetterebbero – resta a Kiev in località segreta – continua attraverso i social a pungolare i potenti dell’Occidente.
Afferma di non essere riuscito a parlare con il nostro Presidente del Consiglio Mario Draghi, su Twitter dialoga con Papa Francesco, denuncia all’opinione pubblica che i potenti europei lo stiano abbandonando.
La reazione in suo favore è dirompente, manifestazioni, embarghi mediatici verso la Russia sia dal mondo sportivo che da quello dello spettacolo, conquista i social network e diventa il Davide del nuovo millennio contro il Golia invasore.
I russi invasori militarmente hanno fatto un errore, forse credendo di poter risolvere l’evento militare in poche ore, non hanno interrotto le linee di telecomunicazioni e l’elettricità ritrovandosi sotto il più potente degli attacchi, non quello missilistico ma mediatico.
Tra verità e fake news si celebrano i primi eroi del conflitto, i 13 soldati soldati ucraini che proteggevano la piccola Isola dei Serpenti nel Mar Nero uccisi dopo aver rifiutato la resa alle forze russe navali.
Ciò che sappiamo dall’audio condiviso milioni di volte sui social network dalla nave da guerra russa si è dato agli ucraini questo messaggio: “Questa è una nave da guerra militare russa. Deponete le armi e arrendetevi per evitare spargimenti di sangue e perdite inutili. Altrimenti sarete bombardati’. Un soldato ucraino alla radio risponde: “Nave da guerra russa, fottiti”.
I militari ucraini sono stati bombardati e uccisi, non si sono arresi e Zelensky subito è comparso con un messaggio affermando: “Ai difensori di Zmiirnyi il titolo di Eroi dell’Ucraina”, immaginate ora l’effetto motivante che ha avuto questo messaggio verso i combattenti ucraini.
Ottenuto il romantico consenso per la resistenza ucraina, sul web sono arrivati degli assist importanti Anonymous ha dichiarato di aver defacciato 70 siti russi di informazione compreso il sito del Ministero della difesa, di aver attaccato alcune emittenti private che hanno trasmesso l’inno ucraino, insomma un successo dal basso per il Presidente Ucraino.
Poi seguono alcuni Tweet da parte di analisti militari del seguente tenore: “La Russia ha perso più truppe nelle prime 24 ore di guerra contro l’Ucraina che in 8 anni di guerra in Siria”. Non sapremo mai se questa affermazione sia vera o falsa in quanto la Russia ha deciso di non dare il numero delle perdite militari, l’effetto sull’opinione pubblica è devastante “il gigante militare russo non è invincibile”.
Zelensky raccoglie consensi, è sulla cresta dell’onda, all’inizio del suo mandato non piaceva – soprattutto ai militari – ma ora tutti lo sostengono, il Presidente ucraino – non fugge, resta a Kiev con la sua famiglia – incarnando sapientemente e comunicando efficacemente lo spirito di un popolo che non si arrende.
I messaggi di Putin invece appaiono antichi, illogicamente aggressivi, violenti e hanno dimostrato di non accrescere il consenso nell’opinione pubblica al contrario i messaggi del presidente ucraino, più giovane e con un’estrazione teatrale di lunga data, sono coinvolgenti, sinceri, vincenti.
Il mondo dello spettacolo si è schierato con Zelensky e quello che vedete è il messaggio di Madonna pubblicato sul suo profilo social:
Pare, dico pare, che anche in questo drammatico momento la moglie di Zelensky, Olena Volodymyrivna Zelenska, sia colei che come nella carriera teatrale coadiuvava il marito nella stesura dei discorsi, anche questo che sia vero o falso aiuta il posizionamento mediatico.
Non ho idea di come si evolverà il conflitto, ma quello che posso affermare è che nei primi tre giorni di battaglia Volodymyr Zelenskyy ha vinto la sua battaglia mediatica.