Yahoo! e l’ordinanza del Giudice di Roma: tanto rumore per nulla
Un tizio per strada incontra un amico e gli fornisce questa indicazione: “sai ho scoperto un negozietto in cui vendono le borse griffate ad un prezzo più basso, sia tratta di via Pinetina all’angolo con via Geranei”; poi si scopre che il negozietto vende le borse contraffatte e che Tizio verrà ritenuto responsabile per aver dato l’informazione all’amico.
Un altro esempio.
Il Sindaco di Roma, di Milano o di qualsiasi altra città diventa responsabile per aver permesso la vendita di borse contraffatte o di DVD masterizzati che violano il diritto d’autore del soggetto che distribuisce l’opera multimediale. Il Sindaco viene ritenuto responsabile in quanto ha la competenza e vigilanza del suolo comunale, in cui sono state allocate le bancarelle abusive poste dai criminali.
I due esempi potrebbero essere presi per analogia con la responsabilità del ISP e preoccupare non poco i fornitori di servizi in internet i quali per vari motivi: tecnici, economici, procedurali non possono compiere una preventiva analisi dei dati che vengono inseriti sui propri server o semplicemente indicizzati dai propri algoritmi di ricerca.
La recente ordinanza del Tribunale di Roma (Giudice Dott. G.M.) 22.03.2011 NON sembra affidare a Yahoo! una responsabilità per aver indicizzato sul proprio motore di ricerca uno spazio da cui è possibile “scaricare o visionare” contenuti multimediali in violazione del diritto d’autore, inoltre non obbliga il prestatore di servizi a compiere alcuna preventiva ricognizione dei contenuti indicizzati.
Ciò che obbliga è solo la “rimozione” del link al sito che contiene il materiale illecito qualora venga segnalato da parte dell’autorità giudiziaria.
Possiamo discutere sulla reale portata tecnica, sul fatto che è impossibile bloccare l’indicizzazione di un URL tuttavia l’ordinanza è in linea con i dettami normativi internazionali, con la giurisprudenza europea e italiana.
Anche qui, come ha scritto il Magistrato di Milano nella sentenza Google vs. Vividown, sembra essersi creato “tanto rumore per nulla!”