Siamo tutti Presidenti del Consiglio o esperti politologi in Rete
Oggi giurerà il 62° Governo della Repubblica italiana, presieduto dal Presidente del Consiglio Enrico Letta, uno dei più giovani premier che l’Italia ricordi.
E’ il primo Governo politico dell’era social network, in cui dotti tifosi lanciano le più torbide teorie complottiste, analizzano i profili scolastici dei Ministri, gridano allo scandalo per accordi politici tra partiti.
In effetti, sarebbe tutto corretto se non fosse che la “politica ossia l’arte del governare”, necessita di una negoziazione e mediazione tra i partiti politici diametralmente contrapposti.
In caso contrario non avremmo uno Stato democratico ma una dittatura in cui, la mancanza di dialogo e negoziazione di interessi, imporrebbe un solo partito politico alla leadership del Paese, con tutte le conseguenze che ne derivano.
Come saprete, non giudico mai a priori, anzi nella tutela del “diritto di sognare”, accolgo sempre di buon grado ogni novità, salvo poi giudicarne l’azione anche attraverso durissime critiche.
Da ieri, appena divulgati i nomi, i “tifosi” hanno mosso le critiche ai nuovi componenti del Governo, c’è chi si è accorto improvvisamente della mancanza di titoli universitari per l’inadeguatezza del ruolo, c’è chi ha sentenziato una durata semestrale, chi invece ha visto la fine della democrazia.
Una palese nota storica è la presenza di due Ministri naturalizzati in Italia, di cui uno è di colore. Un passo importante verso l’integrazione culturale e sociale tra Popoli diversi.
Concludendo, vedo 21 Ministri che, sotto il tiro incrociato, dovranno superare il difficile compito di riportare la Nazione alla normalità.
Auguro loro un sereno e produttivo lavoro, in attesa di esaltare o giudicare in modo critico il loro operato.